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martedì 8 maggio 2007

Fable

La vita di un eroe, dalla sua infanzia fino all'età adulta, narrata secondo le idee di un maestro dei videogame come Peter Molyneux. Dopo quattro anni di travagliato sviluppo Fable è finalmente arrivato nei nostri Xbox, portando con sé un intero mondo fantasy da esplorare, salvare o magari terrorizzare. Una favola che diventa realtà o solo una delle tante storie già sentite?

Sembrava non dovesse mai arrivare, eternamente sospeso in uno stato di sviluppo perpetuo. E invece eccolo qui, Fable, probabilmente il gioco più discusso e rimandato degli ultimi anni insieme a titoli come Half-Life 2 e Gran Turismo 4. Promesso come rivoluzione nel mondo dei Giochi di Ruolo, Fable è stato continuamente promosso dal suo ideatore e "padrino", Peter Molyneux, un vero e proprio guru del mondo dei videogame autore di titoli storici come Populos, Syndicate, Magic Carpet e Theme Park. L'hype generato da ogni dichiarazione di Molyneux è cresciuto a tal punto che molti hanno iniziato ad attendere Fable come un vero e proprio evento, qualcosa in grado di rivoluzionare un genere e assurgere nell'Olimpo dei capolavori. Qualcuno, più diffidente, ha preferito ricordare un iter analogo seguito negli anni scorsi da Black & White (rivelatosi poi "solamente" un interessante variante sul tema di Populous) e prima ancora con Dungeon Keeper (arrivato nei negozi con una minima parte delle caratteristiche annunciate durante lo sviluppo). La risposta a queste aspettative è ora qui davanti ai nostri occhi e ha portato con sé solo una parte delle strabilianti caratteristiche annunciate nel corso degli anni (e cadute via via che la data di pubblicazione si avvicinava): ne saranno rimaste a sufficienza per soddisfare le attese e non scatenare una cocente delusione?

QUATTRO ANNI DI TRAVAGLIO
A partire dai tempi della primissima comparsa sulle scene (quando ancora il gioco era chiamato Project Ego) si è iniziato a discutere delle innovative caratteristiche del nuovo "pupillo" di Peter Molyneux. Un mondo dinamico e pulsante chiamato Albion, che si evolve e cresce assieme al nostro eroe. Si parlava di una simulazione accurata sia sotto un piano "fisico" (con alberi che crescono, persone che invecchiano e conseguenze delle azioni del giocatore che si propagano nel tempo) sia su quello strettamente "sociale" (ciascuno degli abitanti di Albion doveva essere animato da un'intelligenza artificiale assimilabile a quella delle creature del già citato Black & White). Inoltre, si parlava di opzioni multiplayer, della possibilità di competere con altri eroi e persino di importare i personaggi di altre persone nel mondo di gioco.

Un bel calcio per una bella gallina!
Un bel calcio per una bella gallina!
Una famigliola sta cenando felicemente
Una famigliola sta cenando felicemente
L'amato fabbro, fonte di tante buone armi...
L'amato fabbro, fonte di tante buone armi...
E' giusto parlare al passato riguardo a queste caratteristiche perché sono praticamente tutte andate perdute nelle fasi finali dello sviluppo del gioco, tagliate via per tutta una serie di problemi (magari tecnici, concettuali oppure semplicemente di tempo).
Cosa rimane dunque del concetto originale di Fable/Project Ego? Difficile a dirsi in breve: il gioco si è tramutato in un più canonico Action RPG "rafforzato" da un'interessante substrato di interazione sociale ed evoluzione del personaggio. Abbastanza per dare vita a un gioco singolare e sufficientemente innovativo, ma allo stesso tempo troppo poco per rimanere all'altezza delle gigantesche aspettative montate nel corso degli ultimi quattro anni. La recensione si occupa però di analizzare ciò che un videogame ha da offrire e non ciò che avrebbe dovuto contenere, e fortunatamente in Fable, fumo a parte, la carne sul fuoco rimane comunque davvero molta.

L'AVVENTURA DI UNA VITA
Possiamo basilarmente suddividere l'avventura in Fable in tre distinte fasi della vita del nostro eroe: infanzia, adolescenza ed età adulta. Le prime due hanno un ruolo strettamente pratico e rappresentano due distinti tutorial che spiegano le prime interazioni col mondo di gioco (infanzia) e il sistema di combattimento e crescita del nostro eroe (adolescenza), introducendo allo stesso tempo la trama del gioco (narrata tramite alcuni affreschi). Completate queste due fasi introduttive (ben realizzate e molto utili, della durata di circa un paio di ore) il giocatore viene insignito del titolo di Eroe dall'apposita gilda e lasciato libero per il mondo di Albion. E' qui che inizia la vera e propria avventura di Fable, per la precisione, nella stanza principale della Gilda Degli Eroi, l'istituzione che regola l'attività degli eroi nelle terre di Albion.

8 commenti:

Paoletta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
FRa ha detto...

sembra molto interessante.
L'opzione multiplayer non è parecchio ardita?insomma, on-line questo diverrebbe un gioco alla wow (world of warcraft), che è contenuto in un migliaio di server, anche questo è organizzato in questo modo?
e il prezzo?

fmx's_12 ha detto...

penso k si aggiri nei dintorni di Wow, ma nn con la stessa magnificenza... nonostante wow (almeno quello originale) sia esageratamente costoso x quanto riguarda il multiplayer.
cmq il prezzo dovrebbe aggirarsi attorno ai 40€.

The Maich's ha detto...

xke nn dedicare un post anche a wow??

fmx's_12 ha detto...

:zizi:

FRa ha detto...

effettivamente...

The Maich's ha detto...

che cos è ":zizi:"??? Sembra una di quelle parole stupide che dice Homer...

Anonimo ha detto...

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